Il nostro gruppo di preghiera si è ritrovato per festeggiare l'incoronazione di Maria al Cielo, e guardate che regalo abbiamo trovato sopra casa, dopo il rosario!
22 SETTEMBRE 2019
Il video che vi facciamo vedere si riferisce ad un seme che è germogliato in questo cammino, per il quale siamo molto fieri: Emanuele. Questo giovane ora fa parte dei Micheliti, congregazione di sacerdoti. Proprio in questo giorno Emanuele fa la sua prima professione religiosa nei Micheliti. La promessa inizia dal minuto 1:30:50.
Sandro (sabato, 21 marzo 2020 09:25)
Ho conosciuto Marino ad una messa di presentazione dei Micheliti a Cologna Veneta e poi l'ho sentito commuoversi nel proclamare la sua professione religiosa a San Michele Arcangelo nel
Gargano. Ad oggi, dopo un anno di cammino con I Tre Arcangeli, vorrei veramente dire Grazie al Signore e a Maria perché ci dona tutto questo. Dialogando con il mio padre spirituale Oceano,
gli confessavo che il Signore ti rende felice senza che tu te ne accorga. Conosce la più profonda intimità del tuo cuore, ti sostiene e ti accompagna ad ogni tuo passo di crescita e di
fatica. Ti dona i Pastori che sanno ascoltare le pieghe più nascoste della tua anima per farti camminare verso e nella Verità, la quale ti edifica portandoti sempre più nella luce.
Il cammino della croce non è una passeggiata ma un vero lavoro di scavo: ara la terra, semina il raccolto, irroralo d'acqua e guardalo crescere grazie al calore e alla luce per poi, se ti lasci
aprire il cuore all'amore di Dio, raccogliere i frutti.
Uno di questi frutti è Emanuele, che ha vissuto la sua solenne professione, a cui ho avuto il privilegio di partecipare, contemplandone la maturazione e l’abbandono nelle mani del Signore.
Ho potuto condividere la commozione di cuore visibile in padre Oceano e Gabriel, nel vedersi realizzato dopo un cammino di anni, un figlio spirituale.
Questa celebrazione mi ha fatto meditare quanto rispondere al Signore sia la strada della Croce e della salvezza, quanto ci voglia coraggio per percorrere la porta stretta. Quanto sia una Grazia
essere accompagnati da persone che hanno a cuore di scoprire insieme il Disegno che il Signore ha per ognuno di noi, come è stato per Emanuele nel suo percorso con I Tre Arcangeli.
Martedì 17 marzo 2020
Questo è un periodo di dura prova per l'Italia intera. Un Paese come il nostro pieno di tradizioni, che si ritrova a combattere contro un virus sconosciuto, che poco alla volta si porta con sé tanti dei nostri genitori e nonni, attraverso una morte piuttosto veloce come appunto il Covid19. La nostra Madre Celeste, desidera che noi preghiamo, che digiuniamo e che sopratutto ci convertiamo al Suo Figlio Gesù. Tutto questo, se lo guardiamo attraverso la fede, non deve farci terrore, perché chi ha fede in Dio, non deve temere nulla. Certo è che l'uomo avrebbe la possibilità di fare cose meravigliose per se stesso e per gli altri, invece ahimè, mette davanti altri principi, che portano solamente a distruggersi e a distruggere. Nostro Signore ci ama infinitamente ed è lì che ci attende, come ha sempre fatto. Questo periodo della nostra vita, potrebbe essere la miglior quaresima che potremmo offrire a Gesù, fatta di cose semplici, di attenzioni maggiori verso la famiglia e motivo di non aggrapparsi alle cose terrene, ma all'Amore, poiché è fonte inesauribile che cura, rinvigorisce, risana lo spirito.
Maria sofferente per noi, sembra voglia dirci che se vivremo questo periodo con profonda ricerca dell'amore di Dio, ci sarà preservata una NUOVA ITALIA. Restiamo uniti in preghiera, perché essa sconfigge ogni male. Un caro saluto dai vostri fratelli"Arcangeli"!
Elena (mercoledì, 18 marzo 2020 11:11)
Concordo con le vostre parole, siamo in un momento di dura prova. All'improvviso ci troviamo bloccati dentro le nostre mura: niente più contatti, niente più visite ai famigliari che non vivono con
noi, niente più lavoro; circondati da un nemico microscopico ma molto potente. Penso a tutte quelle persone che in questi giorni stanno perdendo i loro cari, senza la possibilità di assisterlo e
salutarli. Penso a tutte quelle persone che ci garantiscono i servizi di prima necessità mettendo a rischio la loro salute o la loro vita come tutti gli operatori sanitari. Di fronte a tutto questo
il dolore è tanto e la paura si fatica a dominarla. Ma se siamo Cristiani, dobbiamo sforzarci di trovare il Bene anche nel male. Non possiamo uscire? Bene! Questo non ci impedisce di camminare
attraverso lo Spirito. Allora possiamo approfondire il nostro dialogo con Dio: LA Preghiera, non più fatta frettolosamente o relegata a brevi momenti durante la giornata dopo centomila corse.
Possiamo curare la nostra famiglia, fare gesti di solidarietà, risanare qualche incomprensione o ferita: LA CARITÀ. Ma siamo chiamati anche a spogliarci da tutto quello che è superfluo. E tutto
questo non è proprio il cuore della Quaresima? Anch'io ho la speranza che se viviamo bene, da Cristiani, questo periodo buio, avremo la possibilità di veder nascere un nuovo Paese ed una nuova
umanità.
Un abbraccio a tutti